Tom Cruise a Cannes 2025 sul futuro del franchise di Mission Impossible: “Voglio che il pubblico si goda il film”

A Cannes 2025, uno dei momenti più inaspettati e memorabili è stato senza dubbio l’intervento a sorpresa di Tom Cruise durante una masterclass con Christopher McQuarrie, regista e collaboratore di lunga data dell’attore. L’occasione è stata lo spazio perfetto per riflettere sul futuro del cinema e sull’ottavo capitolo della saga Mission Impossible, intitolato The Final Reckoning, in uscita il 22 maggio 2025. Ma chi si aspettava annunci clamorosi su un eventuale addio di Cruise alla saga è rimasto deluso, e forse incuriosito, dalle sue parole.

Dichiarazione

Preferisco che la gente veda il film e si diverta. Abbiamo passato momenti straordinari realizzandolo, ci siamo divertiti tantissimo e voglio solo che ve lo godiate. Godetevelo, e sappiate che tutto culmina in questo momento”. – Tom Cruise

Cruise ha lasciato volutamente in sospeso la questione su un possibile addio definitivo. Se da un lato queste parole sembrano confermare le voci che vedono The Final Reckoning come il capitolo conclusivo, dall’altro non chiudono affatto la porta a nuovi sviluppi futuri. Nessuna conferma, nessuna smentita, solo un invito a vivere il presente.

Durante l’incontro, McQuarrie ha parlato dell’evoluzione del mercato cinematografico e della minaccia rappresentata dallo streaming per l’esperienza condivisa della sala. “Credo profondamente nella visione su grande schermo. Ciò che rende il cinema speciale è che centinaia di sconosciuti si ritrovano in una stanza per condividere un’esperienza. Lo streaming rischia di far sparire tutto questo”, ha detto, sottolineando come il loro lavoro sia un atto di resistenza culturale.

Cruise ha rincarato la dose, celebrando lo stile classico del cinema che McQuarrie porta sullo schermo: “Si torna ai film muti. Guardando questo film sentirete l’uso dei primi piani. È un linguaggio visivo che abbiamo voluto recuperare”. L’attore ha raccontato anche come certe scene siano state realizzate sfidando ogni logica di sicurezza, come quella in cui voleva essere sospeso in assenza di gravità tra le ali di un aereo. Quando gli esperti del settore gli hanno detto “No, non si può fare”, lui ha risposto: “Grazie del tempo”, e ha cercato chi fosse disposto ad aiutarlo.

Dichiarazione

Non ho mai avuto paura dell’ignoto. È solo un’emozione, non mi paralizza. La gente può essere spaventata da qualcosa di sconosciuto, ma io no. Voglio affrontarlo. Amo qualsiasi impresa nella vita. Non aspettare che tutto sia perfetto. Non sarà mai perfetto. I film non sono perfetti. Le persone non lo sono. La vita non lo è”. – Tom Cruise

Una scena dell'ultimo film di Mission Impossible con Tom Cruise
Una scena dell’ultimo film di Mission Impossible con Tom Cruise, fonte: Paramount Pictures

Il regista ha aggiunto che uno dei problemi del cinema odierno è la competizione esasperata: “Hollywood è diventata una gara a chi schiaccia chi. Tom non compete con nessuno se non con sé stesso. Nessuno vince se non vincono tutti”. Questa filosofia è forse uno dei segreti dietro il successo della loro collaborazione e di una saga che, dopo quasi trent’anni, continua a reinventarsi.

Alla fine, Mission Impossible — The Final Reckoning si presenta non solo come una spettacolare avventura piena di acrobazie mai viste, ma anche come una dichiarazione d’amore per il cinema vissuto in sala. Cruise non conferma né nega un suo addio, ma ci chiede una sola cosa, sederci, spegnere il telefono e lasciarci trascinare dal grande schermo. E forse, in tempi come questi, è già una missione più che sufficiente.

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