Il belga Jasper Philipsen, 27 anni, uomo jet della Alpecin, ha vinto in volata la tappa inaugurale del Tour de France; primo sul traguardo di Lille, ben pilotato dal suo “treno”.
Philipsen è la prima maglia gialla del Tour . La sua squadra ha impedito che altri uomini in classifica si inserissero nel loro primo blocco. Il belga ha ammesso: “Per la prima volta in carriera ho l’occasione di vestire la maglia gialla”.
Tappa inaugurale per velocisti
Il Tour de France è partito col botto nel profondo nord del Paese. Una tappa oltretutto carica di memoria : 184,9 km che all’inizio hanno reso omaggio al mezzo milione di soldati (di 40 nazioni) caduti nella Grande Guerra con il passaggio sulla Cote de Notre Dame dopo 41 km di corsa partita da Lille.
Un solo chilometro di ascesa con una pendenza del 7,9%,nessun problema. E dopo 106 km di corsa un altro rilievo di quarta categoria, il Mont Cassel (144 metri), due chilometri al 3,5% di pendenza. Infine il Mont Noir, poco più di un km al 6,4%. Poi 45 km totalmente piatti.

Occhi puntati sul duello Pogacar-Vingegaard
A Lille i più osservati e acclamati sono risultati – e non poteva essere diversamente – lo sloveno Tadej Pogacar e il danese Jonas Vingegaard,i vincitori degli ultimi 5 Tour: tre il campione del mondo in carica, due il Re Pescatore.
Ma il ciclismo di tre settimane non ha nulla di scontato come insegna proprio il Tour che si corre da 122 anni, e questa è l’edizione n.112, da sempre ricco di sorprese. E per garantire incertezze ed emozioni, quest’anno gli organizzatori hanno disseminato una serie di “trappole” in grado di garantire suspence e spettacolo. Per questo hanno istituito un montepremi di 2,3 milioni di euro. Al vincitore finale andranno 500 mila euro.
Ritirato Pippo Ganna
Partenza da Lille alle 13.40. Subito allungano cinque corridori, Jonathan Milan si aggiudica il traguardo volante. E poi la notizia che non ti aspetti: si ritira Ganna per i postumi della caduta iniziale (fastidi alla schiena).
Una dolorosa notizia per la già esigua pattuglia azzurra, ora rimasta in dieci e senza il suo corridore più rappresentativo. Gruppo compatto ai piedi del Mont Noir. Le squadre si preparano per la volata finale.
Ad una quarantina di km dal traguardo la tensione sale. Comincia la bagarre per prendere le posizioni migliori. Tentativi dí evadere dal plotone coraggiosi, gruppo comunque spezzato ai -15 km.
E’ la svolta della tappa, si formano due blocchi. Velocità pazzesca. C’è vento. Gruppo a ventaglio. Folla a bordo strada. Volatona, il “treno” Alpein pilota il suo uomo-jet alla perfezione e Philipsen risponde da par suo. Vince di prepotenza, addirittura senza apparente difficoltà.
Ordine di arrivo e classifica con gli abbuoni
1. Philipsen in 3h53’01, 2. Girmay (+0.04), 3. Waerenskjold (+0.06), 4. Turgies (0.10), 5. Trentin, 6. Russo, 7. Penoet, 8. Jorgenson , 9. Mayrhofer, 10. Watson.
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