
Il film vincitore racconta la storia di Omar, un gaucho della Pampa argentina, e della sua famiglia, costretta a fronteggiare con tenacia la crisi climatica e una sempre più lunga siccità
Nel raccontare la montagna e la situazione ambientale di oggi il “Trento film fest” rivela una vocazione fortemente internazionale. Non a caso a vincere la settantatreesima edizione della kermesse cinematografica più longeva in Italia dopo Venezia, nella categoria “miglior film”, è stata l’opera Donde los árboles dan carne, diretta da Alexis Franco.
Il film racconta la storia di Omar, un gaucho della Pampa argentina, e della sua famiglia, costretta a fronteggiare con tenacia la crisi climatica e una sempre più lunga siccità. La progressiva desertificazione non solo mette a rischio la vita dei suoi animali ma costringe anche gli esseri umani a cambiare abitudini e vivere senza le certezze di un tempo che si pensava immutabile. Una storia di resilienza e di accettazione del proprio destino che la famiglia di Omar riesce ad affrontare, nella quotidianità, appoggiandosi sull’amore reciproco che attraversa le diverse generazioni.
A Trento l’attenzione rivolta alle cinematografie del mondo è continuata nelle altre sezioni. Appannaggio di film stranieri, scelti tra i ventidue in concorso, sono stati anche la “Genziana d’oro” per il “miglior film di alpinismo-premio Cai”, assegnata ad Adra, della regista britannica Emma Crome, e la “Genziana d’oro” per il “miglior film di esplorazione o avventura-premio Città di Bolzano”, attribuita al film All the mountains give dell’iraniano Arash Rakhsha.
L’Italia comunque non è mancata, dando vita attraverso le opere e gli ospiti presenti a una sorta di dialogo, filmico e teatrale, tra natura e montagna: l’esploratore Alex Bellini con Beyond, docufilm biografico sulla missione sul ghiacciaio Vatnajokull; l’attore Giovanni Storti protagonista di Tra natura e quota, Giovanni Storti sopravvive alle Apuane di Giorgia Lorenzato, sulla sicurezza in montagna e il rispetto della biodiversità; il drammaturgo Marco Paolini con Mar de Molada di Marco Segato, sulla tutela delle risorse idrogeologiche del nostro Paese.