Una brioche tagliata a metà, in una bar di Treviso ha fatto lievitare lo scontrino di 10 centesimi. È successo ad una donna che si era recata al bar insieme alla madre. Una volta tornata a casa, la signora si è accorta del prezzo gonfiato ed ha deciso di denunciare il fatto sui social, postando una foto dello scontrino. La donna ha spiegato che “non è tanto il costo, ma il concetto. È la prima volta che mi capita”.
L’immagine dello scontrino ha scatenato un’ondata di indignazione, con il bar e il suo titolare travolti dagli insulti. Molti hanno attaccato il bar con accuse pesanti del tipo “dovrebbe fallire all’istante”. “Siamo stati sommersi da recensioni negative da una stella di persone che non hanno mai frequentato il nostro locale”, ha raccontato al Corriere del Veneto il titolare che ha poi spiegato che il costo aggiuntivo non è nascosto ma “indicato alla cassa, come previsto dalla normativa”.
Il sovrapprezzo è stato introdotto a metà luglio, spiega ancora il titolare, “per garantire uno standard di qualità elevato. Non è una truffa, ma una scelta consapevole che difendiamo con orgoglio e consapevolezza. Il taglio richiede l‘uso di piattini e tovaglioli in più, ma anche la necessità di farcire ugualmente entrambi i lati”. Ora assicura che sarà segnalato nel nuovo menù che è attualmente in stampa.

Il titolare ha infine parlato dell’impatto negativo avvenuto sui media: “Volevo segnalare questo atteggiamento molto pericoloso da parte di chi ha amplificato un episodio minimo, rischiando di compromettere il lavoro e l’immagine di una piccola pasticceria artigianale in un paese di ventimila anime”. In difesa del bar si sono schierati i frequentatori più assidui, dicendo che quanto accaduto “una polemica che fa sorridere. Conosco la qualità del posto e continuerò a venire”.
L’articolo Treviso, 10 centesimi in più sullo scontrino del bar per una brioche tagliata a metà proviene da Blitz quotidiano.