Un’altra star degli X-Men smentisce il ritorno in Avengers: nessuna chiamata da Marvel

Mentre il Marvel Cinematic Universe si prepara a quello che promette di essere uno dei crossover più ambiziosi della sua storia, Avengers: Doomsday continua a generare speculazioni e rumor da parte dei fan di tutto il mondo. Ogni nuova indiscrezione alimenta la speranza di vedere riuniti sullo schermo eroi di epoche diverse, universi paralleli e franchise storici. Eppure, dietro il turbinio di voci, emergono anche le smentite. L’ultima arriva da una delle icone indiscusse della prima ondata cinematografica mutante: Famke Janssen. In una recente intervista rilasciata a Entertainment Weekly, l’attrice olandese che ha dato volto e anima a Jean Grey nella trilogia originale degli X-Men diretta da Bryan Singer e Brett Ratner ha tagliato corto su qualsiasi speculazione riguardo un suo possibile ritorno nel MCU. “Non mi hanno mai, e dico mai, chiesto di riprendere il ruolo“, ha dichiarato con franchezza. Una frase semplice, ma che pesa come un macigno sulle teorie elaborate dai fan che sognavano di rivederla accanto ai nuovi Vendicatori.

La Janssen ha spiegato come questa domanda sia diventata una costante nella sua vita professionale. “Ogni volta che faccio un’intervista, viene fuori questo argomento. È interessante, non mi rendevo conto che fosse diventata una parte così rilevante della mia carriera“, ha raccontato con un misto di stupore e accettazione. “Di tutto quello che dico, sarà l’unica cosa che verrà riportata. Dovrei essere lusingata, suppongo, che questo personaggio abbia risuonato così tanto con le persone“. La sua Jean Grey ha attraversato tre film tra il 2000 e il 2006, evolvendosi da telepate promettente a Fenice Oscura, incarnazione tragica e devastante di un potere incontrollabile. Una performance che ha segnato un’intera generazione di appassionati di cinecomics e che ancora oggi viene ricordata con affetto e nostalgia. “È passato così tanto tempo, ma è bello che la gente ne parli ancora”, ha ammesso l’attrice, riconoscendo il legame emotivo che persiste tra pubblico e personaggio.

Jean Grey
Jean Grey, fonte: Marvel Studios

La consapevolezza della Janssen è lucida: sa che ogni volta che Marvel annuncia un nuovo progetto multiversale, il suo nome tornerà ciclicamente sulle pagine dei siti di settore e nei dibattiti online. “Sono sicura che ogni singola volta che faranno un nuovo film, la questione tornerà fuori“, ha affermato. Un loop narrativo che si ripete, alimentato dalla memoria collettiva e dalla convinzione che il multiverso possa rimettere in gioco qualsiasi carta del passato. La sua smentita si aggiunge a un quadro sempre più chiaro: non tutti i volti storici del mondo Marvel torneranno per Avengers: Doomsday. Mentre alcuni attori dell’universo Fox sono già stati confermati o fortemente rumoreggiati, altri restano fuori dai giochi, lasciando spazio a nuove interpretazioni o a scelte creative differenti da parte dei Kevin Feige e dei fratelli Russo, che dirigeranno il film.

Nel frattempo, Simu Liu, interprete di Shang-Chi e ormai parte integrante del roster dei Vendicatori, ha parlato del film in termini entusiastici durante un’intervista con Screen Rant. Secondo l’attore canadese, Avengers: Doomsday rappresenta “una lettera d’amore all’intero genere dei film di supereroi“, un tributo “a tutti gli emarginati, gli strani, gli sfavoriti che sono cresciuti leggendo fumetti e sentendo che c’era speranza anche per loro“. Un approccio che suggerisce un film corale, inclusivo, celebrativo, capace di abbracciare generazioni diverse di fan e di personaggi. Liu ha anche sottolineato l’emozione di lavorare fianco a fianco con attori che ha ammirato per anni. “Ci sono così tanti attori coinvolti, e poter lavorare con queste persone da pari è davvero incredibile, perché sono cresciuto guardando molti di loro“, ha detto. Una dichiarazione che alimenta l’hype attorno al cast stellare che il film sta mettendo insieme, anche senza confermare ogni singolo nome.

Logo Avengers: Doomsday , Fonte: Walt Disney Studios Motion Pictures
Logo Avengers: Doomsday , Fonte: Walt Disney Studios Motion Pictures

La riflessione di Liu tocca un punto centrale dell’identità del genere supereroistico: l’idea che anche chi non si sente parte del mainstream, chi non si adatta agli schemi convenzionali, possa trovare nel costume e nella maschera una forma di riscatto. Una filosofia che attraversa decenni di storie a fumetti e che, evidentemente, Marvel Studios vuole portare sul grande schermo con rinnovata consapevolezza. Eppure, proprio mentre si celebra il futuro del MCU, restano in sospeso le domande sul passato. Cosa significa davvero “multiverso” se non tutti i tasselli storici vengono rimessi in gioco? La scelta di non coinvolgere Famke Janssen, consapevole o logistica che sia, solleva interrogativi sulla direzione narrativa del film e su quali elementi del patrimonio Fox verranno effettivamente recuperati.

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