La conferenza stampa del film The Testament of Ann Lee si è svolta durante l’ultima Mostra del cinema di Venezia e ha visto la presenza di svariate figure che hanno partecipato alla lavorazione del film, tra cui la regista Mona Fastvold, la coreografa Celia Rowlson-Hall, l’attrice protagonista Amanda Seyfried e il compositore Daniel Bloomberg.
A prendere la parola per prima è stata proprio la regista, volendo spiegare quanto fosse importante mettere in scena una storia che esplicitasse la volontà di una donna libera di creare una comunità che sfidasse i dogmi dell’epoca e quanto fosse importante che la storicità venisse mantenuta.
“È interessante parlare oggi di leadership femminile. Lavorando in un settore ancora molto maschile, ho sentito il bisogno di creare sul set una comunità diversa, più empatica e paritaria. La storia di Ann mi ha parlato proprio per questo: il suo modo di guidare con gentilezza, con attenzione per tutti, uomini, donne, persone di colore, persino per i bambini, era rivoluzionario per il suo tempo. Volevo mostrare la comunità shaker per quella che era: piena di gioia, contatto, amore non sessuale“. – Mona Fastvold alla conferenza stampa di The Testament of Ann Lee a Venezia 82

A seguire è intervenuta l’attrice Amanda Seyfred per dire la sua sul suo personaggio e sull’importanza di essere liberi dal giogo del potere sociale, mantenendo, appunto, grande attenzione alla storia vera.
“È stata un’esperienza incredibile, quasi comunitaria, in cui ci sentivamo tutti uguali. Ho affrontato le difficoltà solo perché mi sentivo protetta e sostenuta. Non capita spesso, e forse non capiterà più. Interpretare una donna che, pur segnata dal trauma, trova spazio e forza in un mondo che non dava voce alle donne è stato illuminante. C’era libertà, ma anche una forte attenzione alla storicità. Questo equilibrio è ciò che ha reso l’esperienza così potente“. – Amanda Seyfried alla conferenza stampa di The Testament of Ann Lee a Venezia 82
Il compositore, Daniel Bloomberg, si è espresso sul lavoro che è stato svolto per creare le musiche del film, così come le sequenze cantate. Ogni canto è un inno reale della comunità degli Shakers, modificati per essere più attuali e rimaneggiati, ma comunque originali rispetto all’epoca.
“Abbiamo studiato quasi mille inni originali degli shaker, scegliendo quelli che sentivamo parte della storia. Poi li abbiamo rielaborati, creando un linguaggio musicale unico. È stato il progetto più estremo ed emozionante della mia carriera“. – Daniel Bloomberg alla conferenza stampa di The Testament of Ann Lee a Venezia 82

Per finire, la coreografa Celia Rowlson-Hall, ha parlato di come si sono mossi per creare le coreografie, studiando le illustrazioni originali e cercando di capire come adattarle per la pellicola e la presenza scenica. Ogni ballo che si vede nel film è stato realmente eseguito ai tempi della vita di Ann Lee.
“Abbiamo analizzato le immagini storiche degli shaker per creare movimenti autentici. Ogni gesto è una preghiera, ogni movimento ha un significato. Non è danza messa sopra, ma qualcosa che nasceva dal corpo di Amanda e dagli altri attori“. – Celia Rowlson-Hall alla conferenza stampa di The Testament of Ann Lee a Venezia 82
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