Una serata che doveva essere all’insegna del divertimento si è trasformata in tragedia a Bagheria, in provincia di Palermo. Una ragazza di 20 anni, Simona Cinà, è stata trovata morta all’interno della piscina di una villa privata dove si stava svolgendo una festa. Secondo le prime ricostruzioni, la giovane si trovava alla festa insieme a un gruppo di amici, ma per ragioni ancora da accertare sarebbe finita in acqua, senza riuscire a mettersi in salvo.
Il corpo è stato ritrovato ormai privo di vita, e l’allarme è scattato quando alcuni partecipanti alla festa si sono accorti della sua assenza e hanno iniziato a cercarla. L’intervento dei soccorsi è stato immediato, ma purtroppo inutile. Sul posto sono arrivati i carabinieri, che hanno avviato le indagini per fare piena luce sull’accaduto.
Indagini in corso, tutte le ipotesi aperte
Gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi al momento. Una delle possibilità è che si sia trattato di un tragico incidente, ma saranno gli accertamenti medico-legali e le testimonianze dei presenti a chiarire quanto accaduto realmente. Alcuni degli invitati sono stati ascoltati per ricostruire la dinamica e i momenti precedenti al ritrovamento del corpo.
Per l’avvocato Gabriele Giambrone, legale della famiglia di Simona Cinà, sono tanti i punti da chiarire sulla tragedia. Il penalista ha chiesto una autopsia urgente: “Ci sono troppe cose che non tornano. Nessuno per molto tempo si è accorto che Simona era in acqua morta. Eppure la piscina è piccola e la villa era piena di giovani. Poi la ragazza aveva la faccia in su. Se fosse caduta in acqua non l’avrebbero trovata in quella posizione. E anche ammettendo che si sia sentita male mentre era in piscina, come mai nessuno ha visto il cadavere?”.
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