Tensione nel Mare del Nord fra il Regno Unito e la Russia, ennesimo capitolo di un’escalation che continua a montare sullo sfondo della guerra in Ucraina (e dei timori crescenti di un sfondamento russo sul fronte orientale).
A innescarla stavolta è la Yantar, descritta dal governo di Keir Starmer come “una nave spia” senza insegne militari inviata in missione dal Cremlino “a ridosso delle acque” britanniche al largo della Scozia.
Dove sono stati già mobilitati sulle sue tracce una fregata della Royal Navy e jet da pattugliamento Poseidon-8 della Raf, i cui piloti denunciano d’essersi visti bersagliati dal puntamento laser azionato dall’equipaggio del vascello di Mosca a scopo d’accecamento.
Ammonimento in piena regola al presidente Vladimir Putin
L’episodio è stato reso pubblico in toni forti e allarmanti dal ministro della Difesa, John Healey, che da Downing Street ha lanciato un ammonimento in piena regola al presidente Vladimir Putin, cercando nello stesso tempo di rassicurare i sudditi di re Carlo III.

I mezzi aerei e navali delle forze di Sua Maestà sono stati allertati per “monitorare e tracciare ogni spostamento” della nave spia, alla sua seconda circumnavigazione delle coste settentrionali dell’isola dall’inizio del 2025.
Una provocazione, nelle parole del ministro, secondo cui questa missione bis rappresenta un atto di sfida “profondamente pericoloso” alla sicurezza nazionale della Gran Bretagna.
La Yantar, dotata di sofisticate apparecchiature radar e sonar, si trova infatti “al limite delle acque del Regno Unito, dopo essere entrata nelle settimane scorse nel più vasto spazio” marittimo d’interesse del Paese: vale a dire – a quanto par di capire – entro 200 miglia nautiche dalla costa, seppure ancora al di fuori delle 12 miglia delle acque territoriali propriamente dette e legalmente off limits.
La volontà di testare la risposta del Regno
Secondo Healey, obiettivo della missione sarebbe quello di “raccogliere informazioni e mappare i nostri cavi sottomarini”, ma anche di testare la risposta del Regno. Capacità su cui il Cremlino non deve avere dubbi, ha poi tuonato.
“Il mio messaggio alla Russia e a Putin è questo: vi vediamo, sappiamo ciò che state facendo, se la Yantar farà rotta verso sud (a rischio di sconfinamento, ndr) ci troverà pronti”, ha messo in guardia.
Il titolare della Difesa del governo Starmer ha quindi sostenuto che, dopo l’avvistamento e i primi contatti a distanza, sono state modificate le regole d’ingaggio, in modo da consentire “opzioni militari” ulteriori.
Il sottomoarino emerso a “scopo dissuasivo”
Opzioni di cui non ha precisato i dettagli, limitandosi a rivelare come – in occasione del precedente avvicinamento della Yantar – gli alti comandi fossero stati autorizzati a far emergere “a titolo dissuasivo” un sottomarino nucleare di base nella zona.
Nel suo intervento, Healey ha infine ribadito la determinazione della compagine laburista, al netto dello scenario economico difficile, di andare avanti sugli impegni di riarmo e d’incremento delle spese belliche, per affrontare le minacce – imputate a Mosca e ad altri – assieme ai partner dell’Alleanza Atlantica.
Impegni rimarcati a giugno con l’annuncio in pompa magna di un piano strategico che prevede sulla carta nuovi stanziamenti miliardari. E tuttavia soggetti a gravi “lacune”, ritardi e carenze di bilancio, stando a un rapporto dai contenuti assai meno baldanzosi presentato giusto oggi dalla commissione Difesa della Camera dei Comuni.
Testo che evoca l’incubo di una sostanziale impreparazione, e di una dipendenza pressoché assoluta dalla Nato e dal grande alleato Usa, di fronte alla fantomatica ipotesi di un tentativo “d’invasione” futuro dell’isola. O di attacco militare diretto “ai territori d’oltremare”.
L’articolo Yantar, la nave spia russa pericolosamente a ridosso delle acque britanniche. Il laser per accecare i jet inglesi proviene da Blitz quotidiano.
