Aveva 95 anni ed era la presidente onoraria dell’Associazione familiari vittime amianto, che guidò per trent’anni. Il mesotelioma causato dalla fibra killer prodotta dall’Etenit a Casale Monferrato le aveva portato via marito, sorella, due nipoti e la figlia. L’omaggio di chi ha combattuto con lei
È morta ieri, 11 settembre, all’ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato, Romana Blasotti Pavesi, tra i volti più noti e amati della lotta contro la fabbrica dell’Eternit e contro la fibra “killer” dell’amianto, che le aveva portato via cinque famigliari: la figlia, il marito, la sorella e due nipoti. Malata da tempo, Romana aveva compiuto 95 anni lo scorso 3 marzo. A complicare le sue fragili condizioni di salute, una broncopolmonite.
È stata per trent’anni la presidente dell’Associazione familiari e vittime dell’amianto (Afeva), di cui è rimasta fino all’ultimo presidente onoraria. Per l’Afeva aveva rappresentato la città di Casale al primo maxi processo – caduto in prescrizione nel 2014 – contro il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, accusato di disastro ambientale, contro cui è poi stato intentato anche il processo “Eternit bis”.
Pubblichiamo di seguito il ricordo di due persone che con Romana Blasotti Pavesi hanno condiviso la “battaglia”, non solo giudiziaria, per avere giustizia.
“Ci ha lasciati la nostra Romana, sempre in primissima fila nella lotta che la nostra città ha combattuto contro l’amianto e contro chi sulla produzione dell’amianto ha tratto profitti. Credo di interpretare il pensiero delle socie e dei soci di Legambiente nel dire che adesso ci sentiamo tutti più soli, ma che la nostra lotta per la bonifica, la cura e la giustizia per le vittime dell’amianto continuerà più forte di prima. Grazie Romana!”
Vittorio Giordano, presidente del circolo di Legambiente di Casale Monferrato
“È mancata la Romana. Un grande dispiacere per tutti noi. È stata un esempio importantissimo per la lotta all’amianto, non solo per la nostra comunità ma anche a livello internazionale. Le sue enormi sofferenze, causate dall’amianto criminale che ha ripetutamente colpito la sua famiglia, purtroppo come tante altre, le ha trasformate in un lungo impegno di lotta. Con la sua grande forza, umanità e determinazione ha sostenuto le risposte da dare, con la partecipazione dei famigliari delle vittime e dei cittadini, alla tragedia dell’amianto: giustizia, ricerca e cura, bonifica. Ce la metteremo tutta per continuare nel tuo esempio, con la più grande riconoscenza, ciao Romana.”
Bruno Pesce, ex sindacalista Cgil e rappresentante Afeva di Casale Monferrato