Carabiniere indagato, è accusato di aver ucciso un tunisino di 30 anni a Modena

Un carabiniere è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Modena con l’accusa di morte in conseguenza di altro reato, in relazione al decesso di Taissir Sakka, un tunisino 30enne.

Carabiniere indagato per aver ucciso un tunisino di 30 anni

Sakka è stato ritrovato la mattina del 15 ottobre in un parcheggio in via dell’Abbate. Risponde anche di minacce e di lesioni al fratello di Sakka, che ha fatto denuncia. 

Per la stessa ipotesi, ossia lesioni, sono stati indagati altri 5 carabinieri, tutti destinatari di avviso di garanzia, atto in vista dell’autopsia disposta dal pm Marco Nicolini per ricostruire le cause della morte. I due erano stati controllati la sera prima, per una lite in un locale.

L’autopsia dovrà chiarire le cause della morte

L’autopsia è stata conferita in mattinata e verrà eseguita in giornata. S spera in questo modo che vengano chiarite le diverse incongruenze presenti in questa vicenda.

 Domenica era stata la stessa Arma modenese a diffondere una nota in cui si informava della morte del tunisino. Veniva spiegato che in mattinata, nel parcheggio, il personale del 118 aveva soccorso un uomo senza fissa dimora, “constatandone invece l’avvenuto decesso”. E che erano in corso “accertamenti finalizzati a ricostruire l’esatta dinamica di una possibile caduta accidentale. La persona, la sera precedente, era stata controllata in stato di ubriachezza in un locale della provincia”, veniva detto. 

Gli esiti saranno fondamentali per stabilire le reali cause del decesso del giovane tunisino. L’iscrizione dei militari è un atto dovuto a fronte della denuncia presentata dal fratello della vittima, che contestualmente era andato in ospedale dopo una notte ancora oggi avvolta nel mistero.

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