In Campania un pellegrinaggio nelle terre inquinate, sulla scia di Papa Francesco

Papa Francesco

Dal 16 al 24 maggio, a dieci anni dalla Laudato si’, i pellegrini campani attraverseranno i paesi feriti incontrando le realtà che alimentano le buone pratiche per la cura della nostra casa comune

Un cammino di fede, di denuncia ma anche di speranza quello che dal 16 al 24 maggio toccherà diversi angoli della Campania. Terre oltraggiate dai rifiuti, violentate da scarichi abusivi, confinate all’uso di pochi e un percorso per comprendere lo stato di salute di questa fetta d’Italia “bella e dannata”. «In occasione dei 10 anni della Laudato Si’ e nel ricordo degli 800 anni del Cantico delle Creature, parte in Campania il Pellegrinaggio “Sulle orme della Laudato si’”» spiega padre Daniele Moschetti, missionario Comboniano tra i promotori della marcia.

Ad un mese dalla morte di Papa Francesco, che ha sempre sottolineato l’importanza di custodire l’ambiente, promosso la giustizia sociale come forma di convivenza fraterna e denunciato l’abuso dei beni comuni come peccato, la Chiesa della Campania si mette in marcia tra le ferite di questa regione. «Ben 12 diocesi saranno visitate dal pellegrinaggio che ha a cuore la Madre Terra» spiega padre Moschetti. Guidate dai vescovi, le varie tappe sosteranno nelle diocesi di Pompei, Sorrento, Castellammare Di Stabia, Nola, Acerra, Aversa, Caserta, Sessa – Teano – Alife, Capua, Pozzuoli e concluderanno il loro percorso a Napoli. I pellegrini incontreranno sindaci, parrocchie, scuole e chi difende la terra: dai Comitati popolari, alle donne che hanno perso un familiare a causa dei veleni, in particolare nell’area della Terra dei fuochi, dove troppe persone si sono ammalate e sono morte a causa di malattie polmonari o gastrointestinali provocate dall’inquinamento.

Durante le soste i pellegrini ascolteranno i Medici per l’Ambiente e gli attivisti, non mancheranno mostre fotografiche, artisti e testimonianze di chi, da decenni, si batte per la salvaguardia dell’ambiente in Campania. «Dire “speranza” nelle nostre terre significa far riferimento alla sofferenza della gente, che si ammala e muore a causa dell’inquinamento» precisa il presidente della Conferenza Episcopale Campana, monsignor Antonio Di Donna. «Significa anche gridare che, come ha scritto il Papa nella Laudato Si’ “non tutto è perduto, perché gli esseri umani, capaci di degradarsi fino all’estremo, possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e rigenerarsi“», precisa il vescovo.

Padre Moschetti e padre Filippo Ivardi Ganapini coordinano con i delegati delle altre diocesi l’intero percorso. «È un pellegrinaggio unico nell’anno del Giubileo in un territorio bellissimo ma offeso dall’uomo» riprende il missionario. Discariche, termovalorizzatori e scempi sono un messaggio chiaro sull’urgenza della conversione ecologica. Assistiamo a crisi sociali ed economiche che viaggiano insieme. «Ricordiamo le migliaia di morti che queste terre hanno registrato, numeri ed esigenze reali, risposte che i cittadini attendono su come vivere dignitosamente. Ogni diocesi ha organizzato il suo territorio e insieme abbiamo messo giù il programma» conclude padre Daniele.

«Esiste una duplice motivazione: ricordare l’enciclica che è stata di grande impulso per una sensibilità ai drammi ambientali vissuti anche in Campania e vivere il Giubileo della Speranza» a chiarirlo è monsignor Di Donna, vescovo di Acerra. Da Pompei a Napoli, attraversando 11 diocesi in 9 giorni, si visiteranno i siti inquinati, ma anche i luoghi, le attività e le associazioni che alimentano buone pratiche combattendo l’inquinamento e la tutela della Casa Comune, come papa Francesco ha definito la terra. Sono previsti incontri sull’impatto ambientale del fiume Sarno, sulle polveri sottili presenti a Marigliano, sullo Stir e le discariche nella diocesi di Nola, a Valle di Suessola, dove una vasta zona è inibita alla coltivazione per l’interramento di fusti tossici in attesa della bonifica ad Acerra. Atteso anche l’intervento di Padre Alex Zanotelli, un missionario che dopo l’esperienza in Africa ha scelto di vivere a Napoli.

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