In campo le prime piante di riso ottenuto con tecniche Tea

riso coltivato piante tea

A Mezzano Bigli, in provincia di Pavia, Università Statale di Milano e Regione Lombardia hanno inaugurato in campo la prima sperimentazione di riso modificato con Tecniche di evoluzione assistita per ottenere una varietà più resistente alle malattie

Un giorno speciale per l’agricoltura italiana. Nell’azienda agricola Radice Fossati, un piccolo terreno di 28 mq a Mezzana Bigli, in provincia di Pavia, da oggi cresceranno le prime piante Tea autorizzate in Italia, cioè piante di riso realizzate con le Tecniche di Evoluzione Assistita senza inserimento di materiale genetico esterno. L’Università Statale di Milano ha inaugurato questa prima sperimentazione in Lomellina per ottenere una varietà di riso resistente alle malattie, in particolare al fungo Pyricularia oryzae responsabile della malattia del brusone (una patologia fungina che può portare a perdite produttive anche del 50%), e in grado quindi di ridurre l’utilizzo di fungicidi e pesticidi. Il progetto, RIS8imo, è guidato dai ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università Statale di Milano ed è attivo dal 2017, ma solo ora viene testato fuori dal laboratorio. Prima di arrivare in campo ha dovuto superare un lungo iter di approvazione da parte del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e di ISPRA.

Dopo l’approvazione dell’emendamento al Dl siccità di maggio 2023, che ha reso possibile la sperimentazione in campo aperto delle TEA e la deposizione di domanda di sperimentazione in campo fatta al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di inizio 2024 da parte della Statale di Milano, le piante potranno essere ora trasferite dai fitotroni dell’Università alla risaia dell’azienda agricola Radice Fossati.

“Oggi è una giornata rivoluzionaria per i biotecnologi vegetali che si occupano di miglioramento genetico delle piante – ha spiegato Vittoria Brambilla, docente di Botanica Generale del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali della Università Statale di Milano e a capo del progetto RIS8imo – Il riso, che abbiamo portato in questa risaia e che appartiene alla varietà italiana della tipologia Arborio, presenta le varianti inattivate di 3 geni che sono associati alla suscettibilità a brusone, che potrebbero trovarsi anche con bassa frequenza in natura, ma noi le abbiamo inserite in modo preciso tramite le TEA”.

Con TEA si intende un insieme di tecniche moderne di precisione sviluppate per il miglioramento genetico: si modifica il genoma della pianta ma senza l’inserimento di Dna estraneo (differenti, così, dagli OGM vietati in Italia) per ottenere piante più produttive e resistenti a batteri, funghi e anche alla siccità.

presentazione riso tea
Presentazione della sperimentazione a Mezzana Bigli, 13 maggio 2024

“Le prove in laboratorio mediante test di resistenza – ha precisato Roberto Defez, biotecnologo del CNR di Napoli, consulente della Fondazione Bussolera Branca e membro del Comitato Etico della Fondazione Umberto Veronesi – hanno dato risultati preliminari in termini di produttività e senza la somministrazione di agrofarmaci. Se risultassero effettivamente più resistenti anche in condizioni di crescita di campo senza dimostrare altri difetti agronomici o perdita di produttività, si potrà pensare di ripetere l’esperimento la prossima stagione per verificarne la stabilità in diversi ambienti. In caso contrario altre linee di riso TEA sono pronte per nuove sperimentazioni future, insieme alle piante del gruppo di ricerca di Vittoria Brambilla”.