Laghi d’Italia, il 98% delle acque è contaminato da microplastica

Campionamento lago Piediluco

Sono i risultati del progetto Life Blue Lakes, che in quattro anni ha analizzato l’effetto dei contaminanti sulle acque dolci in Italia e Germania

Si è soliti parlare della plastica che finisce in mare, meno di quella presente nei laghi. Eppure, il 98% delle acque dolci è contaminato da microplastica, come dimostrano i campioni prelevati nei laghi di Bracciano (Lazio), Trasimeno e Piediluco (Umbria). A riportarlo sono i risultati di Life Blue Lakes, il progetto finanziato dalla Commissione Europea che ha coinvolto Italia e Germania con l’obiettivo di prevenire e ridurre le microplastiche nei laghi e per studiare l’effetto dei contaminanti sulle acque dolci.

Ben 9.000 le particelle di plastica analizzate negli ultimi due anni. Abbigliamento sportivo, cosmetici, imballaggi e pneumatici sono i principali fattori di inquinamento, che rilasciano frammenti di dimensioni inferiori ai cinque millimetri, ma che causano danni enormi all’ambiente e alla salute. “Abbiamo constatato la presenza di microrganismi potenzialmente tossici e patogeni. La microplastica – sostiene la ricercatrice dell’IRSA CNR Francesca Pippo alla tavola rotonda di fine progetto – trasporta microrganismi che non si dovrebbero trovare nel lago e che sono un pericolo per la salute umana”.

Campionamento lago Garda
Campionamenti di acque dolci sul Lago di Garda – Progetto Life Blue Lakes

La presentazione dei dati è avvenuta il 26 settembre durante la conferenza stampa in occasione dell’evento conclusivo del progetto presso la Società Geografica Italiana a Villa Celimontana (Roma).

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Il vuoto normativo che aveva portato alla nascita del progetto è stato però parzialmente colmato, grazie al frutto di un lavoro durato quattro anni. Ora c’è il decreto del marzo 2023 sull’acqua potabile che deve essere “salubre e pulita”, priva cioè di microrganismi, virus, parassiti e altre sostanze. E la misura per limitare la presenza di microplastiche adottata lunedì dalla Commissione europea, con la quale si impedirà il rilascio nell’ambiente di circa mezzo milione di tonnellate di frammenti plastici. “È fondamentale che i responsabili politici inseriscano le microplastiche tra i parametri di monitoraggio previsti dalla normativa a livello europeo e nazionale. È quindi una notizia importante – ricorda alla conferenza Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – l’adozione da parte dell’Ue di misure per limitare l’inquinamento da microplastiche nell’ambiente, perché le tecnologie e gli strumenti esistenti ci consentono di lavorare sulla prevenzione e fermare subito la contaminazione”.

conferenza blue lakes
Conferenza finale del progetto LIFE Blue Lakes

Gestione dei rifiuti

Le microplastiche che si trovano nei bacini d’acqua dolce sono legate alla degradazione dei rifiuti, in gran parte delle buste di plastica che erano utilizzate dagli esercizi commerciali. Nonostante siano fuori legge dal 2011, i resti sono ancora presenti nei nostri laghi. Per risolvere interamente il problema dunque, non bisogna guardare né in mare né nelle aree lacustri, ma principalmente nel tessuto urbano. “Il problema vero – spiega Loris Petrelli del comitato scientifico di Legambiente – è la gestione dei rifiuti. In breve anche la presenza di nano plastiche assumerà una dimensione preoccupante”.

Per saperne di più visita il sito del progetto LIFE Blue Lakes