Le lucciole nelle sere d’estate, simbolo di un paesaggio a rischio

lucciole

Dal nord al sud, nella nostra penisola ce ne sono 18 specie diverse. Ma la progressiva urbanizzazione dei territori e l’eccessivo inquinamento luminoso ne minano l’esistenza

di MARCO MARASA’

“Darei un’intera Montedison per una lucciola”, chiosava sul Corriere della Sera, in un evocativo quanto polemico articolo, Pier Paolo Pasolini. Siamo nel 1975 e solo fino a pochi anni prima nelle torride estati romane le campagne brillavano grazie alla luce naturale delle lucciole. Già allora, la presenza dei piccoli insetti luminosi andava scemando. “Il fenomeno è stato fulmineo e folgorante”, dice Pasolini, che era un precursore. Oggi però, ancor più di allora, le lucciole stanno scomparendo dai nostri prati.

Le cause sono varie. In primo luogo l’inquinamento di terra, aria e acque e l’eccessiva illuminazione artificiale, che le hanno fatte sparire da centri urbani e zone limitrofe, e poi l’utilizzo di pesticidi, che ne impedisce la crescita. Il problema è di natura pratica: la luce emessa dal maschio, fondamentale per trovare una partner riproduttiva, viene oscurata da quella che sovrasta i nostri centri abitati, rendendo così impossibile l’accoppiamento. Questi animali soffrono anche la cementificazione, più che raddoppiata dal 1960 agli anni 2000. Nel 2021, come documenta il rapporto Ispra 2022 sul consumo di suolo, non ha visto battute d’arresto. Insomma, a causa dell’antropizzazione dei territori, anche le lucciole stanno rischiando l’estinzione.

Luci simbolo

Da sempre le lucciole (coleotteri della famiglia Lampyridae) hanno attirato l’attenzione degli esseri umani. Già all’epoca della Cina di Confucio, circa 2000 anni fa, e dei primi esploratori dell’America, nel XV secolo, che hanno reso nota in Europa l’usanza dei nativi americani di legare gli insetti luminosi ai piedi per schiarirsi il passaggio nella foresta. Oggi invece la lucciola può essere vista come un simbolo, e la sua diminuzione evidenzia il problema della perdita di biodiversità. Pasolini, nell’articolo del 1975, prendeva le lucciole come esempio paradigmatico, per denunciare la scomparsa del mondo campestre, del mondo antico e della poesia. Un universo che, a suo dire, cedeva il passo alla “tecnica” e alla “razionalità delle aziende”. Come nell’immaginario collettivo quindi, la lucciola denota la regressione del paesaggio naturale causata dall’inquinamento e dall’eccessiva luminosità dei nostri centri urbani.

Insetti curiosi

Ma cosa sappiamo di questi suggestivi insetti, oltre che se ne vedono sempre meno e che ci rallegrano le serate estive? Si crede ad esempio che le lucciole abbiano vita breve perché sono visibili solo nei mesi di giugno, luglio e agosto. In realtà quella è solo la parte finale della loro esistenza, quando – attraverso i bagliori luminosi – attirano il partner per l’accoppiamento. Prima vivono in un lungo stato larvale e solo al termine del proprio ciclo vitale – che dura due anni – diventano insetti adulti muniti d’ali. È però solo il maschio a volare, mentre la femmina se ne rimane fra i cespugli.

In Italia, secondo la lista proposta dalla Fauna europea, ve ne sono ben 18 specie. Alcune, come Lampyris sardiniae o Lamprohiza foliacea, sono endemiche, cioè si trovano solo in alcuni territori specifici, per lo più nelle aree insulari. Sono famose per la bioluminescenza, cioè il fenomeno per cui un organismo vegetale o animale emette energia luminosa. Di solito, la luce di calore ne disperde una grande quantità, basti pensare a una classica lampadina. La lucciola invece produce luce fredda con una dispersione minima di calore e un rendimento eccezionale. Pura luce al 99%, che nei nostri cieli si deve poi scontrare continuamente con quella artificiale.

Cover Aprile 2023 SMALLLa storia di copertina della Nuova Ecologia di aprile 2023 evidenziava come in molte aree della nostra penisola le stelle siano già pressoché invisibili a causa dell’effetto sky glow, il perpetuo bagliore prodotto dai centri urbani. In questo senso le lucciole, che soffrono l’inquinamento luminoso, sono come stelle nella notte. E non solo in senso poetico.