Qualità dell’aria, la nuova direttiva europea fissa norme più stringenti

L’obiettivo è allineare gli standard europei con le linee guida dell’Oms e a raggiungere un ambiente privo di inquinamento nocivo entro il 2050. Dopo l’ok dell’europarlamento la revisione della materia passa al negoziato con il Consiglio europeo per l’accordo finale. Legambiente: “un primo passo che va nella giusta direzione”

L’inquinamento atmosferico continua a rappresentare un problema per la salute degli ecosistemi e delle persone: in Europa sono circa 300.000 le morti premature che si verificano ogni anno a causa dell’inquinamento dell’aria e solo in Italia se ne contano più di 50.000.

Questa una delle ragioni principali che hanno portato la Commissione europea a proporre una revisione degli standard di qualità dell’aria, con lo scopo di dar vita a delle regole più stringenti in merito ai limiti consentiti per gli inquinanti atmosferici, insieme ad azioni che garantiscano sempre più spesso il raggiungimento di tali obiettivi anche nella pratica.

Con 363 voti favorevoli, 226 contrari e 46 astenuti, il testo della revisione della direttiva europea sulla qualità dell’aria è stato approvato dall’europarlamento ufficialmente mercoledì 13 settembre e fissa al 2035 la data ultima per il raggiungimento dei nuovi obiettivi stabiliti. Le nuove regole mirano ad allineare gli standard europei con le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e a raggiungere un ambiente privo di inquinamento nocivo entro il 2050, in linea con il “Green Deal europeo” e con il “Piano d’azione sull’inquinamento zero”. A tal fine sono stati posti limiti più severi per l’emissione delle polveri sottili (Pm2.5 e Pm10), del diossido di azoto (NO2), dell’anidride solforosa (SO2) e dell’ozono (O3). Nel testo si afferma inoltre che i valori inizialmente fissati dalla Commissione resteranno un obiettivo intermedio da raggiungere al massimo entro il 2030.

Tra le proposte, anche l’introduzione del diritto al risarcimento per le persone che subiscono danni a causa dell’inquinamento atmosferico, sanzioni più efficaci e una migliore informazione pubblica. Viene inoltre lasciato alle autorità nazionali e locali il compito di decidere le misure più adatte per soddisfare gli standard.

«La direttiva europea sulla qualità aria approvata dall’euroCamera – ha commentato Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente – rappresenta un primo passo che va nella giusta direzione e che migliora la proposta della Commissione. Dopo l’ok dell’Eurocamera, ora si passa al negoziato con il Consiglio per l’accordo finale. All’Italia e agli europarlamentari chiediamo un atto di responsabilità, al governo Meloni e alle istituzioni locali un impegno serio e concreto nel contrastare l’inquinamento atmosferico, una piaga cronica che mette sotto scacco le città della Penisola a partire da quella dell’area del bacino padano».

Leggi anche: Traffico e inquinamento, le associazioni ambientaliste al governo: “Ripristinare il Bonus Trasporti”