Sarà assente l’autore

La cover di "Sarà assente l'autore" di Giampaolo Simi

Uno scrittore senza seguito, uno di successo e il direttore di un grande gruppo editoriale. Tra librerie, festival e classifiche da scalare, un romanzo sul mondo dei libri che fa ridere e riflettere

Sarà assente l’autore
Giampaolo Simi
Ed. Sellerio
pp 216
13 euro

 

“La poliziotta protagonista del libro, personaggio cui i lettori devono affezionarsi, non deve essere una che segue le regole, anzi, ha regole tutte sue, perché gli italiani non si fidano delle regole comuni e il loro poliziotto ideale è uno che con i delinquenti le regole non le rispetta; e poi se è donna deve essere copulabile ma non puoi scriverlo chiaramente, bisogna farlo intuire… inoltre un poliziotto o investigatore italiano deve essere burbero, sempre. Ma solo perché nasconde profonde ferite interiori”. Con Sarà assente l’autore, Giampaolo Simi ci regala il ritratto di certa editoria, del mondo dei festival letterari sempre più spettacolarizzati, delle star costruite a tavolino da editori senza scrupoli, capaci di dettare legge e trasformare in casi editoriali banali racconti ben confezionati. Libri che senza marketing non vedrebbero luce neanche nello scaffale narrativa del supermercato.

Sarà assente l’autore è un racconto divertente e cinico di una truffa ben congeniata ai danni della letteratura e dei lettori – o meglio dei consumatori: coloro che acquistano tre libri l’anno e leggono con lo stesso entusiasmo con cui decidono di segnarsi in palestra – gestita da un editore prezzolato e un disgraziato ghost writer con velleità letterarie. Simi doveva togliersi qualche sassolino, questa è la sensazione che lascia questo libro coraggioso, che sbeffeggia lo stesso sistema che lo sostiene, grazie a una scrittura intelligente e scorrevole, diversa da quella praticata dal protagonista Gianfelice Sperticato, che per raggiungere il successo passa “un inverno di studio matto e disperatissimo alla ricerca della frase più banale, dell’aggettivo più scontato, della similitudine più a buon mercato per descrivere una situazione già di per sé loffia e inutile e chiuderla con un colpo di scena totalmente gratuito”.