“Violenza contro donne va fermata”/ Bergamini (FI): “Rivediamo Codice rosso, proposta app con GPS”

La violenza contro le donne, attualmente tutelata con il cosiddetto “Codice rosso”, da tempo è, purtroppo, al centro delle pagine di cronaca nera italiana. Per invertire la tendenza Deborah Bergamini, vice capogruppo alla Camera in quota Forza Italia, ha proposto una nuova legge contro le violenze che inasprisca, e renda più rapide, le pene e gli interventi, oltre a prevedere la creazione di un’applicazione statale contro le violenze. Bergamini, in un’intervista con il Corriere dalla Sera, sottolinea che “va migliorato il Codice rosso“, rilanciando lo storico impegno di Forza Italia per contrastare la violenza contro le donne, ancora profondamente radicata nella nostra cultura.

Bergamini: “Un app per contrastare la violenza contro le donne”

Insomma, secondo Bergamini è necessaria una revisione del Codice rosso contro la violenza sulle donne, perché “divieto di avvicinamento, ammonimento da parte del Questore o altre forme palliative non bastano”. La proposta di Forza Italia, scritta in collaborazione con il Partito Democratico, è chiara: “subito arresti domiciliari o carcerazione preventiva, indipendentemente dalla tipologia di aggressione” oltre al “blocco dei beni personali, in forma cautelativa, per eventuale risarcimento”.

Con il nuovo Codice rosso per la violenza contro le donne, spiega ancora Bergamini, “deve essere possibile dare comunicazione istantanea al pm che dovrà dare la possibilità di intervento immediato alle forze dell’ordine“, oppure prevedere fin da subito il braccialetto elettronico. Non solo, perché la vittima dovrà essere tutelata “dal primo intervento fino alla Cassazione”, per evitare che si verifichino seconde vittimizzazioni, specialmente nel momento del racconto dell’accaduto. Infine, conclude Bergamini, per contrastare la violenza contro le donne, “la tecnologia può essere un alleato per le forze dell’ordine. È possibile la geolocalizzazione con richiesta di soccorso“, magari grazie ad una nuova applicazione che dovrebbe godere di fondi statali, ma “si possono rendere [anche] efficienti gli aiuti di prevenzione che oggi sono solo su base volontaria mentre noi vorremmo diventassero strumenti che lo stato mette a disposizione”.

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