La maggioranza tenta il “golpe” sul nucleare

Un emendamento a sorpresa al decreto “Sud” per permettere al ministero della Difesa di realizzare “impianti energetici”, ma anche Centri per i rimpatri, senza autorizzazioni e vincoli. Le opposizioni riescono, per ora, a bloccare il blitz. L’esclusiva di “Repubblica”

“Impianti energetici”. È alla lettura di queste due parole che nella serata di ieri, 25 ottobre, è scoppiata la bagarre alla Camera, con le opposizioni pronte all’ostruzionismo. Lo riporta Repubblica. Il quotidiano diretto da Maurizio Molinari scrive sulla sua edizione online che il blitz della maggioranza è scattato alle 22, quando la commissione Bilancio era riunita per votare gli emendamenti al decreto “Sud”.

Il provvedimento è alle battute finali: deve essere pronto entro venerdì 27 ottobre, quando è stata calendarizzata la discussione generale in Aula. Poi lunedì il voto di fiducia. Il blitz è contenuto in un emendamento dei relatori Ylenja Lucaselli (FdI), Mauro D’Attis (Forza Italia) e Francesco Saverio Romano (Noi Moderati), in sole tre parole: “e impianti energetici”. Una formula, che a detta dei parlamentari di opposizione, “può significare tutto”, dai rigassificatori agli impianti nucleari. Da collocare, spiega ancora Repubblica, dentro il perimetro dell’art. 233 del Codice militare, che comprende le opere che possono essere realizzate dal ministero della Difesa senza autorizzazioni o vincoli, sfruttando una via preferenziale contenuta nel Codice degli appalti. Un’eccezione, tutt’altro che una regola. Già estesa, sempre con il decreto “Sud”, ricomprendendo altre opere, come quelle “di protezione ambientale”.

Oppure come i Centri per il rimpatrio (Cpr) – tanto cari al governo Meloni, su cui si fonda il nuovo corso sulle politiche delle migrazioni – che si potranno realizzare senza autorizzazioni e nel massimo silenzio. Ma nell’elenco ci sono anche gli hotspot, i Centri di accoglienza governativi (ex Cara) e quelli per l’accoglienza straordinaria (Cas).

Appena i deputati sono venuti a conoscenza dell’emendamento in commissione è scoppiato il putiferio. Le opposizioni hanno protestato in modo compatto, riuscendo a bloccare i lavori. Una volta ripresi, per scongiurare il rischio che il decreto resti bloccato in commissione, la maggioranza ha alzato bandiera bianca. Almeno per il momento.